Bernini VS Borromini

Bernini VS Borromini

ANDREA MATTINA
Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini sono stati due famosi architetti barocchi del XVII secolo a Roma. La loro rivalità è leggendaria nella storia dell'architettura. Bernini era noto per il suo stile barocco elaborato e decorativo, mentre Borromini preferiva forme più geometriche e complesse. La rivalità tra loro era accentuata dalla loro personalità contrastante. Bernini era un artista di corte, estroverso e ambizioso, che lavorava per il papato e aveva molte commissioni prestigiose. Borromini, d'altra parte, era un uomo riservato e schivo, spesso in conflitto con i suoi clienti. Uno dei loro principali scontri è stato il confronto tra la loro visione architettonica per la realizzazione della basilica di San Pietro in Vaticano. Bernini si avvale delle capacità del Borromini, sottopagandolo e non riconoscendogli meriti, tanto che egli in seguito lamenterà "Non mi dispiacie che abbia auto li denarij, ma mi dispiacie che gode l'onor delle mie fatiche".
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Bernini - Chiesa di Santa Bibiana
@duepassieunmorso
Il Bernini e’ legato a questa Chiesa perché nel 1625 è chiamato al restauro della facciata della chiesa ma soprattutto perché al suo interno e’ conservata la statua di Santa Bibiana che è stata prima scultura di soggetto religioso.
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Bernini - Estasi di Santa Teresa.
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Lo scultore, attraverso una sorta di scenografia teatrale e il sapiente uso della luce, dà vita, con sublime maestria, all’episodio dell’estasi divina della santa, che ella stessa descrive nella sua autobiografia come “un idillio così soave quello che si svolge tra l’anima e Dio”.
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Bernini - Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale.
@duepassieunmorso
Per quest’opera la scelta progettuale dell’architetto si orienta su un ambiente a base ellittica sormontato da una cupola cassettonata; la particolarità della soluzione sta nel presentare lo spazio come luogo dove avviene la manifestazione dell’evento miracoloso, l’ascesa al cielo di Sant’Andrea, il quale, dopo il martirio raffigurato nella pala d’altare, prende forma nel frontone concavo dell’altare. Adiacente alla chiesa, è di notevole bellezza anche la sagrestia, progettata dallo stesso Bernini e affrescata da Jean La Brode.
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Bernini - Fontana del Tritone.
@duepassieunmorso
Alimentata dall’Acquedotto Felice, questa fontana dall’atmosfera fiabesca vuole rappresentare il mondo marino. All’interno di una grande vasca, quattro delfini sorreggono una conchiglia su cui poggia la figura mitologica del tritone, intento a suonare un guscio di murice. Immancabili le api, simbolo araldico della famiglia Barberini.
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Bernini - Fontana delle Api.
@duepassieunmorso
Commissionata da Papa Urbano VIII Barberini. La fontana è concepita come una conchiglia dalle cui valve aperte sgorga l’acqua, sotto la protezione delle api barberiniane.
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Museo Galleria Borghese.
@duepassieunmorso
Il Museo Galleria Borghese è famoso nel mondo per ospitare alcune delle opere più belle di artisti del calibro di Gianlorenzo Bernini e Caravaggio. La prima opera che vedrete lungo il percorso, secondo me, è anche la più bella tra tutte le sculture ed è IL RATTO DI PROSERPINA. L'abilità con cui Bernini riesce a rendere la fisicità dei personaggi scolpendo il marmo in qualcosa di indescrivibile vi lascerà senza fiato. Dello stesso Bernini si possono ammirare anche il DAVID e APOLLO E DAFNE. Insomma una volta entrati attenzione alla Sindrome di Stendhal 😁
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Bernini - Porta del Popolo.
@duepassieunmorso
L’attuale aspetto della Porta del Popolo è ben diverso dalla sua originaria realizzazione sotto l’Imperatore Aureliano. A Bernini infatti si deve l’esecuzione della decorazione della facciata interna in occasione della visita a Roma della regina Cristina di Svezia, a seguito della sua conversione al Cristianesimo, come ricorda anche l’epigrafe posta sotto lo stemma dei Chigi. cc turismoromaweb.it
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Bernini - Fontana della Barcaccia.
@duepassieunmorso
La celebre fontana è frutto della collaborazione tra Pietro Bernini e suo figlio Gian Lorenzo; essa è affettuosamente chiamata dai romani “Barcaccia. L’opera, probabilmente ispirata alle frequenti esondazioni del Tevere, è situata ai piedi della Scalinata di Trinità dei Monti e posta su un livello più basso di quello stradale per sfruttare al meglio la scarsa pressione dell’acqua a disposizione. cc turismoromaweb.it
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Bernini - Obelisco della Minerva.
@duepassieunmorso
Noto come il Pulcino della Minerva, l’obelisco nella piazza omonima è il più piccolo di tutta la città. Rivisitato in forme barocche da Bernini che prese a modello il pachiderma offerto in dono all’Urbe dalla regina Cristina di Svezia. L’elefantino rappresenta simbolicamente la forza della mente necessaria a sostenere una solida sapienza, come recita l’iscrizione sul basamento. cc turismoromaweb.it
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Bernini - Fontana dei quattro fiumi.
@duepassieunmorso
La fontana ha le sembianze di una scogliera che sorregge l’obelisco, attorno al quale troviamo quattro colossali statue in marmo bianco. Queste ultime personificano i fiumi più importanti dei continenti fino ad allora conosciuti: il Danubio per l’Europa, il Gange per l’Asia, il Rio de la Plata per le Americhe e il Nilo per l’Africa. Accanto ad ogni figura si trova un complesso di elementi animali e vegetali che identifica i diversi continenti oltre al grande stemma della famiglia Pamphilij che celebra il committente, Papa Innocenzo X. cc turismoromaweb.it
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Bernini - Ponte Sant’Angelo.
@duepassieunmorso
Ponte Sant’Angelo ospita le splendide statue di angeli ad opera di Bernini e dei suoi allievi. I dieci angeli, divisi in due gruppi, si elevano su alti piedistalli recanti iscrizioni tratte dalle Antiche Scritture e reggono tra le mani i simboli della Passione di Cristo. L’angelo con la corona di spine e quello con l’iscrizione INRI sono stati realizzati dal maestro Bernini; per la loro importanza e fragilità sono stati, in passato, sostituiti da copie opera dei suoi allievi mentre gli originali sono stati, in seguito, spostati nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, a pochi passi da piazza di Spagna.
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Bernini - Colonnato Basilica di San Pietro.
@duepassieunmorso
E’ da attribuire al Bernina il Colonnato esterno, composto da 284 colonne disposte su quattro file (1659). Assolutamente da non perdere è il gioco prospettico per cui l’osservatore, posizionato su uno dei due fuochi del piazzale a forma ellittica, potrà vedere le quattro file di colonne sovrapporsi, dando l’impressione che il colonnato sia costituito da un’unica fila.
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Bernini - Estasi della Beata Ludovica Albertoni.
@duepassieunmorso
La Beata è rappresentata distesa su un letto di marmo, con il capo reclinato all’indietro e la bocca semiaperta, mentre, avvolta dalla morbida veste dalle profonde pieghe, preme le sue mani sul petto. Il momento della morte della Beata è qui però mutato in un momento di estasi, come se la morte fosse anch’essa una coniugazione col Divino. La combinazione sapiente di architettura, scultura, luce e colori è la manifestazione perfetta dell’estetica barocca.
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Borromini - Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane.
@duepassieunmorso
Si tratta di una delle più originali creazioni di Francesco Borromini, ingegnosamente progettata per i padri Trinitari, iniziata nel 1638 e rimasta incompiuta alla morte dell’artista. Dall’esterno colpisce la facciata, alta e slanciata con andamento curvilineo, divisa in sei scomparti e con portale sormontato da una nicchia con la statua di San Carlo orante. L’interno, a pianta ovale, si presenta organico e armonioso grazie all’andamento sinuoso delle pareti che ospitano piccole cappelle; la cupola ellittica è elegantemente decorata da esagoni, ottagoni e croci le cui dimensioni vanno riducendosi verso il lanternino, dando l’illusione di una maggiore profondità. Adiacente alla chiesa si trova il piccolo Chiostro a pianta ottagonale diviso in due ordini; al piano inferiore colonne sorreggono le arcate, mentre al di sopra la loggia presenta, come elemento decorativo, balaustrini alternati dritti e rovesci. cc turismoromaweb.it
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Borromini - Scala elicoidale a Palazzo Barberini.
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Posta sull’ala meridionale di Palazzo Barberini, l’originalissima Scala Elicoidale (1633-34) è ispirata al celebre scalone di Palazzo Farnese a Caprarola; presenta una pianta ovale, accorgimento architettonico che permette una salita più comoda, con dodici doppie colonne decorate, sulla loro estremità, da piccole api, simbolo araldico della famiglia. Uniche fonti di luce sono l’oculo sulla sommità e le finestre della facciata. La scala, che inizialmente sarebbe dovuta terminare con una rampa libera, venne successivamente innalzata affinché potesse arrivare fino al terzo piano dove, in un primo momento, aveva sede la grande biblioteca del cardinale Francesco Barberini. cc turismoromaweb.it
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Borromini - Basilica di Sant'Andrea delle Fratte.
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Scendendo lungo via di Capo le Case, si rimane affascinati dalla visione dello straordinario campanile di Sant’Andrea delle Fratte, singolare esempio della maestria di Borromini. A base quadrata, il campanile si sviluppa su due ordini: quello inferiore è caratterizzato dalla presenza di capitelli composti da Erme, mentre nell’ordine superiore ritornano gli angeli, qui ispirati alle Cariatidi greche. Il tutto è sormontato da torce fiammeggianti e volute, che sorreggono uno stemma con bufalo, attributo della famiglia committente, e una corona a punta. A Borromini si devono anche la realizzazione dell’alto tamburo quadrato che sostiene la cupola e, all’interno della chiesa, il progetto dell’abside. cc turismoromaweb.it
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Borromini - Sant’Ivo alla Sapienza.
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Per essa l’artista ha messo in campo tutta la sua fantasia e abilità tecnica, ideando un ambiente a pianta stellare, composto dall’incrocio di due triangoli i cui angoli sono smussati e sostituiti da superfici concave e convesse. Una volta entrati nella chiesa sarà impossibile non rimanere affascinati dalla leggerezza della struttura con il suo andamento curvilineo, accentuata dal colore candido delle pareti e dal forte verticalismo della cupola. Quest’ultima, vera protagonista dell’edificio, non ha eguali a Roma né per forma né per decorazioni; essa spicca maestosa su tutto il Rione Sant’Eustachio, innalzando la propria lanterna spiraliforme come faro di richiamo per i fedeli. cc turismoromaweb.it
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Borromini - Palazzo Falconieri.
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Il Palazzo è frutto di una ristrutturazione architettonica e decorativa dell’architetto Borromini per volontà di Orazio Falconieri. Il fronte principale del palazzo appare piuttosto classico rispetto ad altre più innovative soluzioni realizzate da Borromini; non mancano però elementi sorprendenti, come le erme con teste di falco ai due lati della facciata. Sempre di suo progetto è lo scalone interno e la decorazione dei soffitti di alcune sale del palazzo; qui si trovano elementi come il globo celeste, l’occhio divino e i raggi solari, tutti evidenti elementi esoterici di non semplice interpretazione. Particolare attenzione merita il prospetto posteriore del palazzo, affacciato verso il Tevere, che si apre, in alto, con una grande loggia a tre arcate. cc turismoromaweb.it
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Borromini - Galleria Prospettica di Palazzo Spada.
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Con l’uso sapiente delle regole della prospettiva e della matematica, Borromini, su richiesta del cardinale Bernardino Spada, realizza la Galleria Prospettica, detta anche La Colonnata (1652-53), formata da una volta a botte sorretta da una sequenza di colonne le cui dimensioni rimpiccioliscono verso il fondo. Grazie anche al posizionamento del pavimento in salita e alla convergenza delle pareti, l’architetto ticinese ottiene l’effetto di uno spazio molto più profondo rispetto a quello che realmente è, ovvero di soli 9 metri di lunghezza. Un incredibile ed unico trompe l’œil architettonico che merita di essere visto. cc turismoromaweb.it
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Borromini - Palazzo dei Filippini.
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Accanto alla Chiesa di Santa Maria in Vallicella, in piazza della Chiesa Nuova, si può ammirare lo straordinario Palazzo dei Filippini (1637-43), considerato tra le migliori opere di architettura borrominiana. A Borromini si devono i progetti per l’Oratorio, le due sale ellittiche, la biblioteca, i due cortili e la facciata. Quest’ultima, interamente in laterizio, presenta tutti i caratteri fondamentali del suo stile, come l’andamento concavo, i timpani triangolari per le finestre del primo ordine e centinati per quelle al secondo ordine, e infine, a coronamento del monumentale edificio, il frontone curvilineo. Di straordinaria bellezza è anche la Biblioteca Vallicelliana, la più antica tra quelle romane di pubblica fruizione, per la quale l’artista disegna le scaffalature lignee con ballatoi e il soffitto a lacunari. cc turismoromaweb.it
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Se dovessi visitare una città, a chi chiederesti qualche consiglio su cosa vedere o dove andare a mangiare? Lo chiederesti sicuramente a qualcuno che c’è nato e cresciuto, e se fossi a Roma? Chi meglio di un Romano de Roma appunto 😁 Sono Andrea, amo la mia città e amo condividere la sua bellezza con chiunque sia curioso di scoprirla. Nelle mie guide troverai sia i classici monumenti da non perdere quando sei a Roma sia quei luoghi che solo i locali conoscono e che ti faranno scoprire la “vera” bellezza di questa città 😍. Vicoli, piazze, scorci della città eterna che ti lasceranno senza fiato oltreché ristoranti, bar e street food che invece ti faranno leccare i baffi 😋 Che cosa stai aspettando allora? Sblocca le mie mappe 🤗
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