Three weeks between Cambodia and Vietnam
C'erano una volta le sette meraviglie del mondo.
Elenco stilato in epoca greco romana che non comprendeva meraviglie collocate geograficamente in aree non ancora scoperte oppure molto lontane dal mondo allora conosciuto.
Era dal 1994 che avrei voluto visitare la Cambogia. Nell'agosto di quell'anno visitai tutta la Malesia e, da altri viaggiatori indipendenti, sentii parlare della meravigliosa immensità e mistero di Angkor Wat.
Per tutti gli anni '90 però, la Cambogia rimase un luogo costosissimo da raggiungere, pericoloso e accessibile solo a gruppi organizzati.
Ma nell'agosto del 2023 ho deciso di andare a vedere la Cambogia unendo anche il Vietnam al viaggio.
E così, zaino in spalla siamo partiti: io, i miei due figli e mia moglie e, visto che il mio desiderio era quello di arrivare in Cambogia via terra e di passare il confine tra la Thailandia e la Cambogia attraverso il famigerato posto di frontiera di Poipet, abbiamo optato per un volo che arrivasse a Bangkok e non direttamente in Cambogia.
Atterrati a Bangkok abbiamo preso l'autobus
La nostra prima sistemazione è stata un ottimo hotel di recente costruzione: il Thana Wisut vicino Khao San.
Il desiderio era quello di passare il confine tra la Thailandia e la Cambogia attraverso il famigerato posto di frontiera di Poipet
Noi ci siamo arrivati con il treno che parte da Bangkok e che va verso Aranyaprathet. Il treno parte alle 05.55 dalla stazione di Hua Lamphong e arriva alle 11.17 al termine della linea ferroviaria di Ban Klong Luk.
Con il visto elettronico in mano, le foto tessera già stampate e tutto il resto in ordine, la procedura è abbastanza sicura e ci si sbriga in un ragionevole lasso di tempo. Poi si entra nel Regno di Cambogia attraverso Poipet: fate attenzione alle truffe e ad ogni singolo individuo che vi si avvicina.
Noi avevamo in mente non la classica destinazione alla quale tutti anelano, Siem Reap e i vicini templi di Angkor, ma una città lungo la strada (Sisophon) dal fascino polveroso e vicina al sito di Banteay Chhmar.
A Sisophon ci siamo arrivati in macchina e lì abbiamo preso alloggio per una notte al Botoum Hotel.
Il fascino che esercitano i luoghi abbandonati è sempre notevole, ancor più se riconquistati dalla giungla rigogliosa, e Banteay Chhmar non è esente. Esiste anche un progetto locale per aiutare la popolazione del posto attraverso una forma di ospitalità sostenibile del turismo, visitate il sito ufficiale e prendete accordi con Tath Sophal:
Nel pomeriggio stesso, con una macchina, abbiamo raggiunto Siem Reap, da dove fare base per visitare lo sterminato sito di Angkor Wat.
ANGKOR
Su Angkor non ci sono parole sufficientemente descrittive per raccontarne la bellezza, la magia, quell'aria di mistero dimenticato nella giungla. Bisogna vederlo e ci vogliono almeno 3 giorni per averne una pallida idea (l'intera area archeologica ha un'estensione di 440 km. quadrati) per questo va scoperto in modo tranquillo e senza la fretta di chi vuole collezionare posti su posti.
A Siem Reap, città nata solo in funzione di Angkor (e grazie ad esso prosperante) abbiamo alloggiato al:
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